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MARTEDÌ 1 APRILE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
3
2
il protagonista negativo
LA FRITTATA
1 Il pareggio di Emeghara dopo aver superato in
velocità Samuel «sull’assist» di Guarin (nel tondo)
ANSA 2 Il gol di Hernanes che ha sbloccato
la partita con un tiro ravvicinato PEGASO
3 Il raddoppio interista di Palacio, con una bella
girata di destro sul cross di Jonathan ANSA
4 La rete di Paulinho che aveva riaperto la gara:
conclusione di destro proprio all’incrocio PEGASO
3
L’errore di Fredy
emblema dell’Inter
che si butta via
Il colombiano è recidivo: stessa cosa in PortoBarça
di Supercoppa Europea, palla regalata e gol di Messi
DAL NOSTRO INVIATO
MATTEO DALLA VITE
LIVORNO
4
Era cominciato tutto
con una capriola. Poi l’Inter è
tornata la solita Inter: e si è
ribaltata su se stessa. Walter
Mazzarri vede Emeghara vo
lare dopo l’assurdo e scellera
to regalo di Guarin e prega
che non succeda nulla. Succe
de. Eccome se succede. E un
labiale di WM viene letto così:
«E’ una vergogna buttare
punti così».
Emblema Guarin Già, perché
capita che per l’ennesima vol
ta una squadra che deve tor
nare in Europa sia sempre lì,
fra il fatto e il disfatto, fra il...
si poteva fare e non si è fatto.
Due a zero nel primo tempo
dopo che di primi tempi ne
aveva buttati a iosa. Sembra
va un’inversione di tendenza:
poi arrivano Paulinho ed
Emeghara ma soprattutto il
Guaro ad anticipare la Pa
squa. Di resurrezione del Li
vorno. L’errore del colombia
no è l’emblema dell’Inter: che
si butta via, perennemente.
Quando Calvarese fischia la
fine, Juan Jesus fa un gesto di
rabbia e si toglie la maglia bo
fonchiando pesantemente: si
chiederà, cresceremo mai?
ET: smile ironico La Toscana
di sicuro ringrazia: il Livorno
stesso che mette in cassaforte
il puntone con due occasioni
da gol su tre; e anche la Fio
rentina, che ogni domenica
spera che l’avvicinamento
non vada in scena e infatti in
scena non va. L’Inter che nel
primo tempo vince per 20 è
un’Inter appena uscita da una
prima mezz’ora lenta, movio
lata, slowmotion. Due spal
late e la gara sembra chiusa,
Hernanes che mette il suo pri
mo sermone (con capriola) e
Palacio che infila il gol nume
ro 14 in campionato. Poi, il ri
baltone, appunto. Diceva
Hernanes prima della gara:
«Non riusciamo più a vincere,
e questo mi dà fastidio». Lui
segna e poi esce, PasticcioAl
varez resta in campo, entra
Guarin: frittata. Ed Erick
Thohir? Ha guardato la gara e
alla fine d’istinto ha man
dato uno «smile»: ma molto
ironico. Seccato: e quale inte
rista non lo sarebbe?
L’aveva già fatto Ora il quar
to posto è ancora da sudare.
Dire ancora una volta che è
un’annata storta ci sta ma
S
Fredy
Guarin, 27
anni, è arrivato
all’Inter dal Porto
nel gennaio 2012:
protagonista
in negativo
ieri sera
ANSA
non davanti a un «suicidio»
del genere. Perché se nel pri
mo tempo stravinci, a metà
della ripresa hai il fiato sul
collo e non sai gestire la pres
sione, bé, allora c’è qualcosa
che non va. Ovvero la crescita
di una squadra che non sa...
crescere. E il retropassaggio
di Guarin rende tutta questa
idea, la figurina di una squa
dra che ha fatto due punti in
tre partite decisive: Guaro
che fece una roba simile in
Supercoppa Europea, Porto
Barcellona, palla regalata e
gol di Messi che i regali di so
lito se li autoproduce. Era rag
giante, all’intervallo, Herna
nes, quello che gli ha lasciato
il posto: «Il gol me lo merita
vo». Non sapeva che da lì po
co a meritare il pari sarebbe
stato il Livorno.
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l’Analisi
Hernanes centro di gravità nerazzurro:
regia (46 passaggi) e prima rete interista
ALEX FROSIO
LA MOSSA
Né l’abituale 352 né il 343 studiato alla
vigilia: l’Inter per almeno un’ora si è presentata
a Livorno con Ricky Alvarez affiancato nel ruolo
di trequartista a Palacio, con Icardi davanti a lo
ro. Quindi 3421, almeno in fase statica di par
tenza, con i «2» argentini che si sono divisi per
zona di campo: Alvarez sul centrodestra, Pala
cio sul centrosinistra. Comunque con un uomo
d’attacco in più: scelta giusta, per affrontare un
Livorno che come prevedibile aveva i due ester
ni di centrocampo, Mbaye e Mesbah, schiacciati
sulla linea dei difensori. I problemi sono comin
ciati quando il Livorno ha cambiato assetto, e
Mazzarri è tornato al 352. Vediamo perché.
Centro di gravità Il centro di gravità del gioco
dell’Inter è stato a lungo Hernanes: schierato
Passaggio
Movimento
mediano con Kuzmanovic, ha svolto il doppio
ruolo di costruzione e penetrazione centrale. In
69 minuti, Hernanes ha fatto registrare 70 toc
chi, 46 passaggi positivi, ben tre conclusioni
(tra cui quella del gol, proprio con un inseri
mento centrale senza palla sulla sponda aerea
di Palacio). Soprattutto, il Profeta è stato un ri
ferimento costante per i compagni: lo hanno
cercato spesso sia Palacio sia Alvarez, che si ac
centravano sfruttando il piede forte.
Tiro
PALACIO
2
ICARDI
PALACIO
1
ALVAREZ
2
HERNANES
2
ALVAREZ
1
HERNANES
1
GDS
Buco sugli esterni Detto che gli esterni veri,
Jonathan e D’Ambrosio, non hanno dato l’ap
porto da cui l’Inter dipende tantissimo (in due
hanno messo insieme 25 passaggi sbagliati e 38
palle perse, a fronte di appena 3 cross), la con
fusione è iniziata prima con il ritorno al 352
(che ha forse smontato l’atteggiamento offensi
vo iniziale), con Alvarez riportato mezzala sini
stra e Palacio avanzato da solo alle spalle di
4
I NUMERI
1
gol
di Hernanes,
alla prima rete
in nerazzurro. Il
Profeta è stato
l’interista che
ieri sera ha
tirato di più
verso la porta
avversaria: 3
conclusioni
Icardi (a sbattersi in ampiezza invece che in pro
fondità) e poi soprattutto con l’uscita di Herna
nes. L’errore di Guarin è una sciocchezza del co
lombiano. Però, isolato sulla fascia, con Zanetti
troppo avanzato e KuzmanovicAlvarez fermi in
mezzo al campo, Guarin non si è fidato dell’ap
poggio a Juan Jesus (che aveva Paulinho nelle
vicinanze). Poi, chiaro, ha scelto la più sciagura
ta, servendo un assist a Emeghara. L’ingresso
del nigeriano, oltre a quello di Duncan, ha aiu
tato Di Carlo: Emeghara ha toccato appena 14
palloni, capitalizzandone uno come meglio non
poteva. Il Livorno, sistemato a quattro dietro, ha
coperto gli spazi in modo molto più proficuo.
Nel primo tempo non era mai riuscito a prende
re gli avversari sui movimenti tra le linee di Her
nanes, Palacio e Alvarez (non a caso vicinissimi
nelle posizioni medie). Sostituzioni e cambi tat
tici hanno fatto il resto.
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